Due progetti selezionati per la finale del concorso "I giovani e le scienze 2024"

I progetti PolySebac-BioMed di Megan Pavlova e Alessia Solari e EcoFilterESC di Massimo Gramegna e Claudia Poroli, studenti della classe IV Chimica e Materiali, sono stati selezionati per partecipare alla finale del concorso I giovani e le scienze, che si terrà a Milano dal 16 al 18 marzo 2024. Tale concorso  è finalizzato a selezionare i migliori talenti italiani da inviare a EUCYS – European Union Contest for Young Scientists, finale del Concorso dei giovani scienziati.

La manifestazione I giovani e le scienze promuove e valorizza le competenze e le potenzialità scientifiche e tecnologiche dei ragazzi d’Italia, offrendo loro le più significative opportunità per confrontarsi, crescere e realizzarsi nella scienza e nelle sue applicazioni. Gli obiettivi fondamentali dell’iniziativa sono: avvicinare i giovani alla scienza e alla ricerca, individuare e incoraggiare i più meritevoli e promettenti e stimolare lo spirito dell’innovazione e della collaborazione tra gli studenti.

Il progetto PolySebac-BioMed si propone di ridurre l’inquinamento da plastica, sostituendo i tradizionali materiali polimerici utilizzati nel settore biomedicale con biopolimeri ottenibili da fonti rinnovabili. L’acido sebacico ottenuto dalla pianta del ricino è il reagente comune per tutti i prodotti preparati. Tramite reazione di policondensazione con alcoli di possibile origine vegetale, quali il glicerolo e l’1,4-butandiolo, sono stati ottenuti e caratterizzati tre biopolimeri con differenti proprietà: il poliglicerolo sebacato (PGS) e il polibutilene sebacato (PBSe), di cui sono state ottimizzate le condizioni di sintesi, e un biopolimero con caratteristiche intermedie, il poli(butilene sebacato-glicerolo sebacato), PBSe-PGS. Valutati anche i relativi tempi di biocompostabilità, il fine ultimo è quello di poter impiegare questi materiali in campo biomedicale, con applicazioni versatili.

Con il progetto EcoFilterESC, invece, è stata condotta un’attività sperimentale volta al recupero di acqua potabile leggermente contaminata da usare poi al posto di acqua potabile pulita, laddove possibile. L’idea è nata pensando al notevole quantitativo di acqua potabile utilizzato nei bagni e nei laboratori didattici quale acqua di lavaggio della vetreria. Così, è stato ideato un semplice ed economico sistema di filtrazione sottovuoto che rimuove determinati inquinanti presenti comunemente nelle acque di scarico. Il letto filtrante multistrato contiene sabbia, gusci d’uovo calcinati e carbone attivo. Quest’ultimo è stato ottenuto da gusci di noce. Il letto filtrante quindi è costituito da materiale di scarto riutilizzato. Una possibile applicazione di questo sistema è l'installazione nei lavandini scolastici con riutilizzo delle acque filtrate per lo scarico dei wc.

Complimenti ai ragazzi!

I giovani e le scienze 2024
Pavlova Solari Gramegna Poroli