Fluoruri nelle acque potabili? Storia passata!
Arianna Broggi, Lara Nonis
Docenti: Anna Chiesa, Angelo Gulotta
La presenza dei fluoruri nelle acque potabili rappresenta un problema di rilevante importanza soprattutto nelle aree del globo meno sviluppate (come l’Eritrea), dove non vi sono risorse sufficienti per finanziare i metodi tecnologici già da anni utilizzati per la potabilizzazione delle acque (resine a scambio ionico, ecc). Il nostro progetto si è posto come obiettivo la ricerca di nuovi metodi a basso costo per la rimozione dei fluoruri, utilizzando materiali facilmente reperibili in quelle zone e che fossero diversi da quelli attualmente utilizzati (ceneri d’ossa). Quest’ultime presentano difetti come la mancata possibilità di individuare il momento in cui tali ceneri perdono la loro efficacia con conseguente rilascio di tutti i fluoruri fino a quel momento rimossi. Dopo un lungo lavoro di prova con diverse matrici (ad esempio patate, zeoliti, mais, segatura, ecc) la rimozione dei fluoruri è risultata essere efficace utilizzando gusci di uovo calcinato o specifiche alghe di acqua dolce (spirogyra). I due metodi hanno delle differenze tra cui il tempo di rimozione e i trattamenti da effettuare sulle matrici, ma entrambi portano a risultati molto positivi e accettabili.
PREMIO: 16° SIWI premio internazionale dell’acqua Stoccolma (Svezia)