I giovani e le scienze 2014
Arsenico in gabbia
Federico Ferrari, Luca Isoletta, Domenico Pisana
Docenti: Anna Chiesa, Angelo Gulotta
La presenza dell’arsenico nelle acque potabili rappresenta un problema di notevole importanza, sia in aree sviluppate sia in aree disagiate del pianeta, dove non vi sono risorse sufficienti per finanziare i metodi di rimozione già utilizzati da anni per la potabilizzazione dell’oro blu. La persistenza di tale inquinante nelle acque potabili produce effetti sulla salute non completamente noti al pubblico. Il nostro progetto si è posto come obiettivo la ricerca di un nuovo metodo per la rimozione dell’arsenico, basato su una tecnologia semplice e di facile applicazione. Il sistema da noi studiato si basa sulla rimozione dell’arsenico mediante l’utilizzo di una gabbia reticolare trimetallica, composta da rame, ferro e ferro zincato. Questa cella, una volta immersa nell’acqua contaminata, consente la precipitazione di tutto il contaminante in una forma combinata con lo zinco. Il precipitato, terminato il processo di deposizione, può essere facilmente rimosso per decantazione o filtrazione, processi già ampiamente utilizzati negli impianti di depurazione delle acque. Le analisi da noi effettuate, per acque con valori di arsenico che superano di 5 volte il limite massimo di legge (10 µg/L), hanno dimostrato come la gabbia riesca a rimuovere quasi tutto l’arsenico originariamente presente in soluzione dopo meno di 48 ore, senza generare contaminazione microbica e chimica. Infine, i grandi vantaggi che essa possiede consistono nel fatto che è di facile costruzione ed impiego, è costituita da materiali poco costosi e facilmente reperibili, può essere rigenerata e riutilizzata.
PREMIO: 18° SIWI premio internazionale dell’acqua Stoccolma (Svezia)